10.9.05

Bilanci e Prospettive

BILANCI
Si e' appena conclusa la quarta edizione estiva di Arti In Campo. Incredibilmete, si e' realizzato tutto quanto era in programma. La mucca di Eva e' stata ricoperta di feltro variopinto, poi fasciata nel "pluriball" in attesa del trasporto che la portera' a Firenze alla COW PARADE. Dopo le Saharawi, di cui si e' qui gi� scritto, Potter e Daniela hanno occupato le loro cupole ombra. Sui telai gi� costruiti per le Saharrawi, Laura, Zino e Silvia si sono cimentati a tessere tappeti, mentre Nicco si si specializzava ad avvolgere gomitoli sempre pi� perfetti. Silvia � anche partita con una Brandamaglia ed e', tra parentesi, psicoterapeuta e docente di arteterapia alla Sapienza. Anche Luciano, finalmente, ha potuto tessere qualche tappeto per conto suo, con la tecnica Saharawi: esperienza essenziale di PENSARE NELLE MANI, per lui che dovr� dirigere il Workshop a Dayla, a Novembre, finito il Ramadam. La festa di luna piena e' riuscita benissimo, con la Mostra di Pittura di Bruno Melandri esposta su tutta una parete esterna del Vagone di Van Gogh, perche' quello di Patrizia non era accesibile. Ma forse la installazione e' riuscita anche meglio... La sera stessa si e' riattivata con musica di Filippo e Savino e libere danze, la navata della chiesa, a parte un' aiola riservata al Trifoglio Squarrone, seminato a suo tempo con palline Semi Liberi poi fiorito, esattamente il giorno dopo la Partenza di Patrizia. Ora quei fiori sono andati in seme e chi vivra' poi vedra' come buttano... Forse conviene anche ricordare che non e' affatto la prima volta che si balla e si fa festa in una chiesa: sembra incredibile, ma si e'e sempre fatto... tanto � vero che i Vescovi continuarono a vietarlo fino al 1800... poi si sono inventare le balere e le chiese si svuotarono. Questa � la Storia, non la insegnano a scuola. Tornando ai Semi Liberi, oltre a collaudare aampiamente il Parco Amache, Zino e company hanno prodotto varie palline che diffonderanno sul territorio di Chiesavecchia nel prossimo ottobre (primo appuntamento autunnale di Arti In Campo, vedi poi qui nel BLOG). Lapo ci ha lasciato un bel cratere pietroso di land art. Si e' innalzato il primo muro a secco tra Chiesa e Vagone, che ha fornito la base per il ricco buffet della festa. Quando anche Cielo � finalmente arrivata, il 28,il tempo inclemente aveva trasformato la chiesa in una piscina, prima e in palude dopo.
Sicche' lo spettacolo con la tutta la storia di Aldo Fabrizi, condito di gustose cine clip e altrettanto gustosa amatriciana, si e' trasferito tutto al coperto, nel capannone di Bellavista, proprio al Termine di Murci. Quasi un presagio del prossimo venturo Bellavista Festival...

PROSPETTIVE
Dopo che Patrizia ci ha apparentemente lasciati, cercheremo di stringere piu' insieme le persone e gli obiettivi di Arti In Campo, cercando pure di allargarci oltre Chiesavecchia. Probabilmente, alla fine di Ottobre costituiremo un Comitato o un Onlus, che ci permettano di respirare un po' piu' liberamente. Ovviamente, si accettano membri o soci, vedremo come metterla.
Dopo di che ci sarebbe una FESTA NATALIZIA, tra natale e capodanno, per brindare e sostenere il futuro radioso di Arti In Campo

12.8.05

chi va e chi viene

Le Saharawi son partite ieri sera, dopo averci fatto bere trecentomila t� e dopo avere subito l'attacco di trecentomila grilli, che si insinuavano nella loro tenda da 1001 notte. nel frattempo, si � ordito con loro un complotto di arte Popolare Contemporanea, che partir� dal deserto del Sahara nel prossimo novembre (avviso ai Servizi di Intelligence: nulla di illegale, siamo assai + evoluti dei terroristi). La tenda da 1001 notte che hanno lasciato libera, � stata occupata immediatamente dalla mucca in vetroresina. Ci dispiace per Dani e Harry, che dovranno accontentarsi del vagone.

ricordarsi la festa del giorno 19 dalle ore 19, dove suonano FILIPPO e SAVINO, probabilmente in chiesa (vecchia)

9.8.05

calendario aggiornato

E' iniziato il workshop di tessitura con le donne Saharawi. Nelle comoda tenda allestita appositamente per loro, oggi e' stato montato un telaio verticale ed il lavoro e' iniziato.
La data di conclusione e' stata portata al 13 agosto, sabato.
Nel frattempo e' stata condotta alla Chiesavecchia la mucca che sara' rivestita completamente di feltro.
Non dimenticate di segnalare la vostra presenza tramite il post "Vengo ank'io" che trovate qui di seguito e di venire all'inaugurazione-festa del 19 agosto!

2.8.05

BENVENUTO

Benvenuto nel Blogr di Arti in Campo,
il festival atipico di artisti e non artisti a cielo aperto
"tra le verdi colline che circondano Saturnia".

Se non hai gia'� visitato il nostro sito di
Chiesavecchia,
vai li' che che ti racconta:
- le edizioni precedenti di "Arti in Campo"
- cosa potra'� succedere dal 2 al 28 agosto prossimi
- come e dove raggiungerci.

Allora questo Blog a che serve?
- a tenerci aggiornati su cosa e' appena successo
- e su che cosa succedera'.

Se hai intenzione di venire anche tu,
per fare, vedere, mangiare qualcosa
o semplicemente accamparti,
- aggiungi un Commento al Post Vengo ank'io

28.7.05

Patrizia

sarebbe vietato morire senza permesso
eppure sei morta lo stesso
nella musica continua
di cicale irriducibili...
fa 'n culo le formiche
tu resti sempre qui
a trasmetterci l'incanto dell'impresa

18.7.05

Saharawi in campo, come e perch�

Luciano Ghersi - Associazione Culturale Coordinamento Tessitori
Formazione tessile nel progetto Maima - cooperative artigiane Saharawi

Ho una esperienza piu' che ventennale di tessitura a mano, con telai di vari tipi e di varie tradizioni. Ho progettato, costruito o adattato personalmente molti di questi telai. Sono convinto che il disegno del tessuto (stoffa, tappeto o arazzo che sia) dipenda in primo luogo dall'attrezzatura. Senza sapere com'e' l'attrezzatura, disegnare un tessuto sulla carta e' un astratto esercizio pittorico. Ogni disegno "creato" sulla carta poi richiede al tessitore un effettivo lavoro di progettazione, perche' lui lo realizzi con la propria attrezzatura e alla propria abilita'. In effetti, cio' succede normalmente nel sistema della moda: lo stilista concepisce astrattamente un'idea sulla carta, ma sono gli artigiani che la sviluppano, la modificano e poi la realizzano concretamente. Cosi' essi producono un articolo che, poi, naturalmente, lo stilista firmera'... e cosi' si puo' lanciare sul mercato.
Al contrario, io ritengo essenziale la creativita' concreta dell'artigiano, con le sue abilita' e con le sue attrezzature. In questo modo, ho potuto progettare e realizzare (cooperativamente) vari disegni e tipi di tessuto con artigiani dell'India, di Sri Lanka e dell'Africa (in Ghana). In questo stesso modo, ho fatto tessere persone disabili, studenti, artisti e bambini.

Quando fui consultato per il progetto della tessitura Saharawi, proposi una mia missione sul campo per accertare le abilita' disponibili, le attrezzature e i materiali (filati) reperibili sui mercati algerini, e anche per rintracciare disegni e forme espressive della cultura popolare Saharawi, tradizionale o moderna che sia. Questi disegni e forme non emergono solo nella tessitura ma pure in varie attivita' espressive, considerate umili o artistiche, a seconda dei punti di vista: dai disegni sul corpo ("tatuaggi"), ai monili, ai colori e forme di vestiti, utensili, abitazioni e bardature del bestiame, agli effimeri addobbi che decorano le feste... perche' l'arte popolare non si limita ai musei.
Naturalmente, questo "software" culturale popolare, va poi applicato e adattato allo "hard-ware" della tessitura e cioe': con dei telai, possibilmente telai tradizionali e che si possano costruire sul campo. Altrimenti, si potrebbe anche proporre uno sviluppo tecnologico appropriato. Ma dev'essere, appunto, uno sviluppo appropriato alla situazione sul campo e percio': appropriabile da parte delle Saharawi artigiane (o anche artigiani, magari), senza dipendere dall'importazione di attrezzature e pezzi di ricambio.
Va poi considerato se il lavoro andra' svolto a casa propria, in luoghi spontanei di aggregazione o in strutture specifiche come centri o scuole artigianali. Questi diversi spazi, ovviamente, condizionano i tempi (pieni, parziali o periodici) dell'attivita', il tipo di persone che si possono implicare (nubili, spose, anziane, piu' o meno istruite) con le loro diverse abilita'. Tutti fattori che, naturalmente, influiscono pure sui tipi di prodotti da progettare e da realizzare.

Quando fui contattato per il progetto della tessitura Saharawi, mi offrii dunque per una missione sul campo che durasse almeno un mese, con il primo obiettivo di indagare gli aspetti sopra elencati e con il secondo obiettivo di organizzare un laboratorio tessile sul campo, dove si producessero immediatamente campioni e prototipi di articoli tessili, finalizzati allo smercio equo e solidale.
L'evoluzione del progetto di Maima, con il suo inserimento nel Progetto Quadro Saharawi ha in qualche modo arricchito la mia primitiva impostazione. Infatti, in occasione dell?accoglienza di quattro donne Saharawi, in Toscana per due mesi, mi e' stato proposto di organizzare qui e per loro un corso preventivo di formazione. Questo corso sara' svolto quest'estate in Maremma, nel centro agri-futuristico di Chiesavecchia a Murci (Scansano, GR). La situazione sara' in qualche modo simile a quella dei campi Saharawi, perche' si soggiorna e lavora in aperta campagna, con risorse di acqua limitate e con una minima infrastruttura. Spero che qui le donne Saharawi si sentano piu' a loro agio e possano cosi' manifestare molti aspetti creativi del loro stile di vita da nomadi (poi, di rifugiate).
E' su questa abilita' di sopravvivere, adattandosi e ingegnandosi in ambienti poverissimi, che intendo basare i rapporti di formazione e di progetto dei nostri tessuti. Sul campo in Maremma, saranno disponibili telai di vario tipo, variamente presenti anche nell'area magrebina cosi' come nell'Africa Occidentale. Insieme sceglieremo i modelli piu' opportuni e realizzeremo dei campioni di tessuto con dei filati presumibilmente simili a quelli reperibili dai campi in Algeria. Questo lavoro del corso, insieme con l'affiatamento del gruppo, che condividera' con l'insegnante esperimenti tecnici, un'esperienza artistica e (non ultima) la vita quotidiana, puo' essere di grande utilita' per il successivo lavoro sul vero campo (in Algeria), che intendo realizzare nel prossimo autunno.

Firenze, 17 luglio 2005 - testo pubblicato integralmente anche su http://tesseramano.blogspot.com/

4.7.05

vengo ank'io!

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